mercoledì 30 settembre 2009

Studi di settore, difesa allargata
Data Pubblicazione 29/9/2009

Articolo tratto da: Italia Oggi



I risultati dell'attività degli osservatori regionali e le conseguenze sul piano applicativo

Indagini e provvedimenti locali arma in più per il contribuente

Dalla lettura delle relazioni sull'attività svolta dagli osservatori regionali per gli studi di settore nell'anno 2008 nuova linfa per il contraddittorio. Sono molti infatti gli spunti e le problematiche che emergono e che possono essere prese in esame dai contribuenti e dai loro consulenti al fine di limitare le pretese del fisco. Anche quando i lavori svolti dall'osservatorio regionale non sono sfociati in un vero e proprio provvedimento che limita o sospende l'applicazione degli studi di settore per un certo periodo e per una certa zona del territorio della regione, il solo fatto che questo organismo abbia recepito e svolto indagini conoscitive su certi particolari fenomeni e criticità esistenti può costituire argomento di difesa per il contribuente. Anche la stessa Agenzia delle entrate dovrebbe utilizzare con estrema prudenza le risultanze degli studi di settore per condurre accertamenti sulle attività economiche e/o sulle aree territoriali sulle quali l'osservatorio regionale ha concentrato la sua attenzione. In alcuni casi l'attività degli osservatori ha superato anche i confini territoriali ponendo questioni di carattere generale che pur essendo certamente fuori dalle sue specifiche competenze, meritano comunque una seria riflessione. È il caso, ad esempio, della problematica trattata dall'osservatorio regionale della Puglia dove a seguito di una sollecitazione giunta dal consiglio dell'ordine degli avvocati di Bari si è discusso della disparità di trattamento praticata da Gerico nei calcoli di congruità fra avvocati uomini e avvocati donne. In particolare l'ordine degli avvocati aveva chiesto all'osservatorio di verificare se e come lo studio di settore tenga conto delle differenze reddituali che caratterizzano l'attività forense svolta da un avvocato uomo rispetto ad un avvocato donna, soprattutto in riferimento ai periodi di gravidanza e di maternità nei quali la capacità reddituale potrebbe subire una compromissione. Si tratta indubbiamente di una problematica di carattere generale che riguarda l'intero mondo delle professioni al femminile e non certo unicamente la professione forense né lo svolgimento della stessa nella regione Puglia. Sulla scorta di queste considerazioni l'osservatorio regionale ha ritenuto di non poter entrare nel merito della questione ma di limitarsi a segnalarla nell'ambito dell'attività svolta in modo da suscitare quell'interesse generale che la stessa merita.

Naturalmente il lavoro svolto nel corso dell'anno 2008 dagli osservatori regionali sugli studi di settore non è stato uniforme. In alcuni casi l'unica attività svolta non è andata molto al di là del semplice insediamento dell'organismo e dell'attribuzione delle deleghe ai vari componenti. In altri casi invece si sono svolte più riunioni durante l'anno e si è proceduto alla costituzione di gruppi di lavoro specifici ai quali sono state attribuite particolari problematiche da esaminare con obbligo di relazionare all'osservatorio circa i risultati dell'attività svolta. Vediamo in dettaglio le principali problematiche poste all'attenzione dei vari osservatori regionali nel corso dell'anno 2008.

Osservatorio della Liguria. Fra gli osservatori più attivi anche in termini di risultati raggiunti vi è senza dubbio quello della Liguria. Già nel corso della seconda riunione dell'osservatorio sono state infatti affrontate tematiche specifiche relative a particolari settori di attività e aree territoriali della regione. Sono stati infatti esaminate le problematiche relative ad attività svolte in particolari zone quali le bottiglierie e le farmacie rurali dell'imperiese o condotte in maniera tale da configurare vere e proprie situazioni di marginalità economica, come ad esempio le latterie pure e le rivendite di oggetti usati. Molti input per l'attività dell'osservatorio sono giunti dall'esterno grazie alle segnalazione dei sindaci dei vari comuni o dalle associazioni di categoria. Fra queste segnalazioni vi sono quelle relative alla crisi della cantieristica e del suo indotto nello spezzino, quella dell'estrazione dell'ardesia in Val Fontanabuona e, più in generale, delle vallate dell'entroterra ligure. Tenuto conto dell'insieme delle criticità emerse, l'osservatorio ha ritenuto opportuno, avvalendosi anche delle possibilità offerte in tal senso dal provvedimento direttoriale del 8/10/2007, di costituire al suo interno tre sottogruppi di lavoro specializzati per ciascuna tipologia di problematica affrontata. Sono stati costituiti così il gruppo di lavoro dedicato agli effetti della «Frana di capo Noli» , il gruppo di lavoro dedicato ai «Comuni montani» che dovrà esaminare la crisi dei comuni dell'entroterra ligure ed infine un terzo gruppo di lavoro dedicato alla «Mappatura delle criticità». Questo ultimo gruppo di lavoro dovrà costituire e gestire una vera e propria banca dati delle situazioni di criticità esistenti sul territorio regionale che possano influire sulla capacità degli studi di settore di stimare correttamente i ricavi o compensi dei contribuenti.

Osservatorio della Campania. Qui l'input principale per il lavoro dell'organismo regionale è stato l'emergenza rifiuti. In particolare i lavori dell'osservatorio si sono concentrati, fin dalle prime riunioni, nel cercare di comprendere quali conseguenze abbia avuto tale fenomeno sulle attività produttive del territorio. A tale proposito è emerso che il problema dell'emergenza rifiuti ha influito maggiormente ed in senso negativo sul turismo della regione e sui settori lattiero-caseario. Queste considerazioni hanno suggerito all'osservatorio la necessità di costituire appositi gruppi di lavoro aventi ad oggetto proprio gli effetti dell'emergenza rifiuti sui suddetti settori economici con la possibilità di arrivare a formulare delle proposte di revisione per gli studi di settore applicabili ai suddetti comparti. Già a fine 2008 i gruppi di lavoro hanno presentato il resoconto dell'attività svolta che è riassunto nelle sue linee essenziali nella relazione finale dell'osservatorio regionale disponibile sul sito internet delle entrate.

Osservatorio del Lazio. Intensa anche l'attività svolta nel 2008 dall'osservatorio della regione Lazio. Anche in questo caso un ruolo fondamentale di stimolo alle attività dell'organismo è giunto dalle segnalazioni di criticità da parte di categorie economiche e ordini professionali. Uno dei primi filoni d'indagine dell'osservatorio è stato quello relativo allo studio di settore UG44U (Alberghi) per l'area territoriale della provincia di Frosinone. Qui l'input ai lavori è giunto dalla Confindustria di Frosinone che ha chiesto all'osservatorio di valutare gli effetti sugli studi di settore della crisi che colpisce le strutture alberghiere che operano nell'area di Fiuggi. Altro filone d'indagine dell'osservatorio è stato quello relativo alla riduzione della stagione turistica e del numero dei clienti che colpisce gli stabilimenti balneari della provincia di Latina. Su segnalazione dell'Unione nazionale delle Cooperative Italiane l'osservatorio regionale del Lazio si è occupato anche della complessa questione relativa all'applicabilità degli studi di settore alle società cooperative, in considerazione delle peculiarità di questi organismi associativi e delle finalità mutualistiche dagli stessi perseguite. Al proposito l'osservatorio, trattandosi di una questione di carattere generale, si è richiamato ai risultati raggiunti in materia dall'agenzia delle entrate nella risoluzione n. 330/E del 14 novembre 2007. Molto importante infine l'invito rivolto dall'osservatorio del Lazio agli uffici locali dell'agenzia delle entrate in merito agli scostamenti degli studi di settore dei soggetti la cui attività economica ha subito disagio imputabili al protrarsi dei lavori pubblici nel comune di Roma. In queste situazioni, appositamente individuate dall'osservatorio, gli uffici, dovranno tenere in debita considerazione nel corso dell'eventuale contraddittorio con i contribuenti dei suddetti disagi causati dai cantieri per la realizzazione delle opere pubbliche.

Osservatorio dell'Emilia-Romagna. Anche in questo caso i risultati raggiunti durante il 2008 sono riconducibili alla suddivisione dell'attività in gruppi di lavoro. L'osservatorio regionale dell'Emilia-Romagna ha infatti deciso di istituire al suo interno tre gruppi di lavoro con i seguenti indirizzi operativi: monitoraggio sull'applicazione dello studio di settore degli agronomi (TK25U), monitoraggio sullo studio TG61A-intermediari del commercio ed infine un terzo gruppo di lavoro dedito agli studi di settore TD20U e TD32U relativi alle attività manifatturiere. Oltre a queste attività programmate l'osservatorio, su specifica sollecitazione giunta dalla direzione centrale accertamento dell'agenzia delle entrate, ha effettuato studi e ricerche finalizzate ad indagare la particolare situazione di crisi economica che si è determinata a seguito del fallimento della società Coopcostruttori nonché degli effetti economici che la stessa ha determinato nell'ambito del distretto produttivo del Comune di Argenta (FE). Andrea Bongi

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