SENTENZA N. 11569 DEL 19 MAGGIO 2009
RESPONSABILITA' DEL NOTAIO PER OMESSO ACCERTAMENTO DELLA QUALITA' DI FALLITO DI UNA DELLE PARTI DELL'ATTO
Con la sentenza n. 11569 del 2009 la Corte si è occupata della vicenda di un notaio che, chiamato a stipulare un contratto di mutuo ipotecario finalizzato all’acquisto di un immobile, aveva omesso di rilevare che il mutuatario era stato dichiarato fallito da ben sette anni. In conseguenza di ciò, la quota di sua spettanza dell’immobile concesso in garanzia al mutuante era stata venduta all’incanto nel corso della procedura fallimentare. Il mutuante di conseguenza ha convenuto in giudizio il notaio rogante, allegando che, ove questi l’avesse informato della qualità di fallito del mutuatario, avrebbe evitato di erogare il mutuo e di perdere il relativo credito. La Corte di cassazione ha ritenuto fondata tale domanda, sul presupposto che il principale effetto del fallimento è la limitazione della capacità del fallito di disporre dei propri beni: dunque una “incapacità” ex lege che il notaio, al quale la legge impone di verificare la capacità delle parti, è tenuto ad accertare, a meno che non dimostri che nemmeno con l’uso della diligenza professionale da lui esigibile avrebbe potuto sapere dell’esistenza della sentenza dichiarativa di fallimento.
Testo Completo:
Sentenza n. 11569 del 19 maggio 2009
(Sezione Terza Civile, Presidente S. Senese, Relatore G. Federico)